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Top 10 videogiochi per PS4

Top 10 videogiochi per PS4

Oggi vediamo una raccolta dei 10 top videogiochi che si classificano come migliori nel 2018-2019.

Grand Theft Auto V (n.1 videogiochi per PS4)

Tra i videogiochi per PS4, Grand Theft Auto 5 è un prodotto mastodontico, difficile da descrivere a parole anche spendendo centinaia di migliaia di caratteri. E’ un’esperienza da vivere, che supera i canoni del videogioco immergendoci in una “realtà alternativa” talmente ben curata e dettagliata da sembrare vera. Un’esperienza estremamente longeva, duratura, da gustare frame dopo frame. Impossibile non perdersi nei meandri di Los Santos, non farsi affascinare dai suggestivi scorci dei parchi naturali e non desiderare una villa a Rockford Hills.


Impossibile non rimanere coinvolti nelle vicende personali dei protagonisti; divertiti ed affascinati dalle parodie della moderna società occidentale. Ma, al di là delle suggestioni, GTA 5 è un titolo estremamente concreto: Rockstar ha rivisto dalle basi la struttura degli incarichi, ed ha inserito non uno ma tre protagonisti perfettamente caratterizzati. Tutto per dare ai fan quello che volevano da tempo: un Grand Theft Auto estremamente vario, brioso, dinamico e imprevedibile.

Un videogame dalle possibilità sconfinate che tronca momentaneamente di netto l’attesa per la nuova generazione di console. Grand Theft Auto 5 è insomma uno di quei titoli capaci di far parlare per mesi, di rimanere scolpiti nella memoria dei giocatori. Uno di quei capolavori indelebili che ricorderemo negli anni a venire, che settano nuovi standard per l’industria intera. Preparatevi a perdere il sonno e la vita sociale con GTA !

Batman: Arkham Knight (n.2 videogiochi per PS4)

Batman: Arkham Knight non è solo la drammatica conclusione di questa trilogia rivoluzionaria: è il momento più alto mai raggiunto da un tie-in. Nonostante alcuni problemi di ritmo nella parte iniziale e un sistema di guida della Batmobile non proprio immacolato, il gioco ha saputo divertirci per un numero inaspettatamente elevato di ore, offrendo alcune variazioni alla collaudatissima formula che ne hanno migliorato ulteriormente il risultato finale. La storia è la più cruda e complessa della saga, e i temi affrontati lasciano il segno sia nell’eroe che nel giocatore, presentando una serie di colpi di scena che ci hanno colpito al cuore. Batman si conclude davvero nel migliore dei modi, con un titolo eccellente che vi consigliamo di non lasciarvi scappare.

The Last of Us Remastered (n.3 videogiochi per PS4)

The Last of Us è e resta un capolavoro, e la nostra valutazione per quel titolo rimane invariata. La cosa non vale anche per questa edizione Remastered, non tanto per la qualità del lavoro svolto, quanto per la scarsa utilità dell’operazione. Le migliorie grafiche sono piacevolissime, ma non così marcate da costringere all’acquisto chi ha già gustato l’opera di Naughty Dog su PS3, e contenutisticamente non ci sono extra davvero significativi al di fuori dei DLC. In parole povere, è un must have solo per coloro che non hanno mai avuto modo di giocarlo e possiedono una PS4. Tutti gli altri possono riaccendere la loro vecchia console. L’eccellenza, ad ogni modo, se la merita tutta.


Red Dead Redemption 2 (n.4 videogiochi per PS4)

Red Dead Redemption 2 arriva con i suoi panorami smisurati e un’ambizione senza precedenti: quella di creare l’open world più immersivo e denso di sempre, intrecciando racconto e interazione, pienezza e senso di libertà. Rockstar Games sceglie di inseguire questa aspirazione sovrumana sfruttando un genere particolare come il western, non certo popolarissimo e per qualcuno difficile da digerire. L’investimento creativo riversato in Red Dead Redemption 2, i sei anni di sviluppo, il monumentale impegno produttivo, sfuggono ad ogni logica commerciale e sovvertono le regole del mercato.

È chiaro che Red Dead Redemption 2 esista grazie al successo di GTA V, alle sue vendite inesauribili e ad un comparto online più che fruttuoso dopo cinque anni dal lancio. Ma il coraggio di reinvestire le risorse necessarie a creare un gioco di questo impatto non va sottovalutato, fondamentale per il settore e per i videogiocatori. Quello che fuoriesce dalle fucine di Rockstar è un titolo sostanzialmente perfetto, un prodotto mozzafiato che scuote le fondamenta di un genere e del videogame inteso come forma di narrazione interattiva.

Red Dead Redemption 2 è in primo luogo un immenso compendio del west e della sua iconografia, che ragiona con un tono amaro e malinconico sulle origini della società americana e sulla fragilità del mito che la sostiene. Ma il capolavoro di Rockstar va ben oltre. Lo fa perché riesce ad usare il mondo aperto come una cornice, un’immensa scatola in grado di contenere una storia potente e rabbiosa.


Sarebbe di per sé impressionante anche solo la forza di questo racconto, che corre per sessanta ore senza l’ombra di un’incertezza. Ancora più incredibile è però il fatto che Red Dead Redemption 2 riesca a superare l’opposizione fra linearità ed estensione, che fino ad oggi sembrava impossibile da scardinare nel mondo videoludico. All’interno del suo open world Rockstar studia elaborate soluzioni di regia, alternando sequenze da sparatutto a momenti che sembrano usciti un’avventura interattiva. Oltre alla forza dei colpi di scena, ad un finale che lascia sconquassati e ammutoliti, c’è poi la pienezza del mondo di gioco: uno spazio narrativo vivo e vibrante, con le sue regole e i suoi segreti, che dà l’idea di esistere indipendentemente dal giocatore.

In questo universo siamo attori e spettatori, minuscoli uomini perduti nella meraviglia della natura e furiosi pistoleri scolpiti nella leggenda. Siamo tutto e niente, sempre al centro della scena eppure figure infinitesimali, schiacciate dalla complessità di uno sterminato ecosistema. Costruendo questo mondo concreto e autonomo, inarrivabile per coerenza e partecipazione, Rockstar ribadisce quanto siano potenti, unici e preziosi gli strumenti del videogioco. E inaugura così, senza mezzi termini, l’inizio di un’epoca nuova per il videogame, l’alba meravigliosa di una grande rivoluzione.


Rise of the Tomb Raider (n.5 videogiochi per PS4)

I Crystal Dynamics hanno saputo migliorare quanto già di buono c’era nel precedente capitolo, rilanciando una serie che ha fatto la storia del medium. Possiamo senza ombra di dubbio affermare che l’attesa verrà totalmente ripagata, attraverso un pacchetto che contiene tutti i contenuti aggiuntivi realizzati per il titolo, ai quali si aggiungono modalità ed episodi del tutto inediti. I difetti riscontrati nelle altre versioni permangono inalterati, ma la loro presenza non compromette la validità di un prodotto indubbiamente ottimo. Non vi resta altro che afferrare arco e piccozza e immergervi in questa nuova esaltante avventura di Lara Croft.

God of War (n.6 videogiochi per PS4)

God of War mette nelle mani dei giocatori un titolo che rievoca il passato più di quanto si possa immaginare, e lo fa in una maniera che concede al giocatore il tempo di comprendere i cambiamenti, parallelamente a un Kratos che ha a che fare con i suoi. La quantità di attività è notevole, per un totale di 40 ore e più di gioco tra storyline e end-game, che per il genere action sono sicuramente un vanto. Il sistema di combattimento è concreto, ma frenetico, si esalta nei pattern di attacco serrati dei nemici e nella continua lotta in un’inferiorità numerica senza sosta. L’apparente libertà potrebbe prima o poi stare stretta ai giocatori abituati all’open-world, ma l’appagamento, tra scene epiche e scontri al cardiopalma, è sempre dietro l’angolo. Sembra dunque che Asgard sia destinata a vivere le fiamme di una divinità greca che non vuole proprio saperne di trovare la propria pace.


Metal Gear Solid V: The Phantom Pain (n.7 videogiochi per PS4)

Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è un gioco capace di sconvolgere le basi stesse dei Metal Gear e ogni preconcetto da videogiocatore, ma al contempo rappresenta uno squarcio nella mente di Kojima di rara chiarezza. Questo gioco è imperfetto, geniale, frustrante, imprevedibile, ambizioso, vanesio, mastodontico, e impressionante. Questo gioco è Kojima. E che la cosa accada in modo positivo o negativo, vi farà impazzire. Ha scatenato in me odio e furore in alcuni momenti, gioia e ammirazione in altri, ma tirando le somme ho capito di adorarlo e credo sinceramente che possa dare molto al panorama. Anche con i suoi difetti. Anche con le sue follie.

Provatelo, è davvero il caso di farlo.

Uncharted 4: Fine di un ladro (n.8 videogiochi per PS4)

Uncharted 4 è un titolo imperdibile per tutti coloro che possiedono PS4. Per quanto riguarda il single player il gioco brilla sotto tutti gli aspetti. La narrativa è quella a cui ci hanno abituato i Naughty Dog nel corso degli anni, con flashback ben orchestrati, personaggi carismatici e dialoghi coinvolgenti. Il gameplay, pur rimanendo molto semplice, riesce a tenere incollati i giocatori allo schermo durante l’arco di tutta la campagna, anche se si poteva fare di più riguardo l’intelligenza artificiale che risulta un po’ ballerina in alcuni frangenti. Tecnicamente il gioco è praticamente perfetto e presenta il miglior comparto grafico visto finora su questa generazione di console, regalando paesaggi da cartolina tra una scalata e l’altra.


Il multiplayer è solido ma non perfetto, con una scarsezza di fondo, di mappe, modalità di gioco e del sistema di progressione che lascia l’amaro in bocca, considerata la varietà offerta dalle precedenti iterazioni. In questo caso l’engine rinuncia alla qualità dei modelli e delle texture in cambio dei 60FPS, che rendono più fluida e dinamica l’azione.

Resident Evil 7 biohazard (n.9 videogiochi per PS4)

Dopo i legittimi dubbi nati dai cambiamenti che si prospettavano all’orizzonte, Capcom ha dimostrato tutta la sua forza e il proprio orgoglio, rivitalizzando con decisione una serie di cui nessuno riusciva più a riconoscere i tratti distintivi. Incorporando tutti gli elementi classici e inserendoli in un nuovo contesto, con la prospettiva del giocatore che cambia e si adatta a un mondo di gioco costruito per dare massima efficacia all’orrore, Capcom ha trovato una nuova perfetta alchimia.

Assassin’s Creed Origins (n.10 videogiochi per PS4)

Assassin’s Creed: Origins porta a termine un arduo compito: rilancia il brand, gettando le basi per un futuro davvero roseo. La storia d’origini raccontata tramite gli occhi di Bayek è avvincente, senza particolari colpi di scena ma impreziosita da un climax finale che farà saltare sulla sedia gli amanti della saga. L’offerta proposta dai ragazzi di Ubisoft Montreal è a conti fatti più che buona, infarcita da elementi nuovi per la serie che contribuiscono a tratteggiare un quadro intrigante e stimolante, infarcito delle atmosfere tipiche della saga degli Assassini inserite in un contesto storico mozzafiato e realizzato a regola d’arte.

 


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