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La rete 5G: Tutto quello che devi sapere sulla nuova tecnologia che userai

La rete 5G: Tutto quello che devi sapere sulla nuova tecnologia che userai

La tecnologia 5G sta sconvolgendo (e non poco) un mondo in costante evoluzione dal punto di vista tecnologico, sociale, economico e soprattutto geopolitico. Proprio da quest’ultimo punto bisogna partire per comprendere i repentini cambiamenti a cui siamo soggetti e di cui l’attuale conflitto tra Stati Uniti, Cina e Russia ne è l’esempio lampante.

L’attuale querelle geopolitica e tecnologica fra le tre potenze globali può essere esplicata nei seguenti punti:

  1. Botta e risposta tra New York Times e Russia Today;
  2. Conseguenze su clima, ambiente e salute;
  3. Caso Huawei.

Botta e risposta tra New York Times e Russia Today

New York Times vs Russia Today. RT, abbreviazione di Russia Today, è un’emittente televisiva legata al governo russo che diffonde le proprie notizie in tutto il globo attraverso la tv e Internet. Da cosa nasce questa querelle mediatica? La risposta è semplice: la rete 5G ha pro e contro.

Secondo RT la nuova tecnologia di telecomunicazioni di ultima generazione provocherebbe danni alla salute delle persone a causa di una più forte emissione di radiazioni. Di contro, invece, obietta il New York Times insospettito dal legame tra l’emittente televisivo e il governo di Vladimir Putin, il 5G sarebbe meno nocivo di quel che si pensa ragion per cui, prosegue, si tratta di una propaganda basata su fake news e disinformazione creata ad arte con l’obiettivo di mobilitare l’opinione pubblica americana e rallentare la diffusione della nuova rete. Un escamotage che consentirebbe ai russi di contrastare gli americani sul piano tecnologico.



Non si è fatta attendere la replica di Russia Today, sottolineando come altri importanti organi di informazione quali Newsweek e CBS abbiano precedentemente evidenziato i possibili effetti negativi scaturiti dall’uso della nuova tecnologia. L’emittente russa si è appellata de facto alla libertà d’espressione sancita dal primo emendamento della costituzione americana e successivamente ripagando il giornale della Grande Mela con la stessa moneta.

Oltre a questo RT ha rilevato, facendo riferimento ad alcuni articoli presi dall’archivio del New York Times, che Verizon, principale provider per le telecomunicazioni wireless negli States, abbracciava la nuova tecnologia. Trattasi quindi di un conflitto d’interessi maturato dal giornale americano.

Teorie, congetture e illazioni a parte, è chiaro che la rete 5G è un cantiere aperto in mano a studiosi e ricercatori che vogliono approfondire la tematica alquanto scottante.

Conseguenze su clima, ambiente e salute

Essendo consci delle potenzialità intrinseche al 5G, colossi come NASA e NOAA lo utilizzano per i rispettivi obiettivi. Dal 2018 NASA e NOAA (ossia l’Istituto meteorologico ed oceanografico degli States) lavorano sulla banda dei 23,6 gigahertz e stanno realizzando degli studi sulla banda dei 24 gigahertz, impiegata verosimilmente dal 5G.



Secondo alcuni esperti il 5G consentirebbe previsioni accurate a 7 giorni anziché a 3 come avviene oggi, permettendo di prevedere le calamità naturali ed eventualmente allertare per tempo la popolazione. Inoltre il volume e la velocità di trasmissione dei dati, con la nuova tecnologia, sarebbe enormemente superiore rispetto a quella attuale.

Discorso a parte va fatto per salute e ambiente, ancora oggetto di studio da parte dei ricercatori della NASA e del NOAA. I progetti futuri getteranno quasi sicuramente luce su ciò che concerne quei due ambiti.

Il caso Huawei

Negli ultimi anni la Cina si è rivelata non solo una enorme potenza mondiale capace di rivaleggiare con gli Stati Uniti, ma ha bissato il proprio successo in campo tecnologico, di cui il caso Huawei è l’exemplum massimo.
Come nasce il caso Huawei? In seguito all’introduzione dei dazi voluti fortemente dal presidente americano Donald Trump nei confronti della Cina, si è assistito nei giorni scorsi al fallimento delle trattative iniziate dopo l’ultima mareggiata di dazi americani al al 25% sui prodotti cinesi.

Azione non gradita dal governo di Pechino che, come contro-risposta, ha imposto i dazi sui prodotti americani del 10-25%, per un ammontare di 60 miliardi di dollari.

Botta e risposta che ha portato ‘The Donald’ a prendere di mira il gioiello tecnologico cinese, ossia a dire Huawei. In parole povere si tratta della prima estrema conseguenza di questa guerra commerciale che intacca il mondo tecnologico. Rischi calcolati da Trump, il quale si ispira alle teorie protezionistiche proprie del Neo Protezionismo elaborato dal premio Nobel per l’Economia Paul Krugman.



Secondo l’impianto teorico ‘neo-protezionistico’, l’introduzione di dazi terrorizza le aziende estere ma, contemporaneamente, incrementa una nuova produzione nazionale che apre le porte ad un ulteriore boom economico con relativo aumento dell’occupazione. Basti pensare che solo nel  primo trimestre di quest’anno il PIL americano è cresciuto del 3,2%.

Dai tre casi analizzati è emerso che il 5G è una chimera da gestire sapientemente, considerate le annesse potenzialità che in un prossimo futuro stravolgeranno le sorti del globo terrestre.


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