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Vuoi avere 200 € di risarcimento da Facebook? Ecco come fare (Altroconsumo)

Vuoi avere 200 € di risarcimento da Facebook? Ecco come fare (Altroconsumo)

Lo sai che ogni volta che metti un mi piace su un post o inizi a seguire una pagina Facebook, il buon vecchio Mark Zuckerberg raccoglie dati sul tuo conto ? sei davvero certo di sapere che uso ne faccia e dove finirano questi dati personali raccolti ?

Al via in tribunale quindi la class action di Altroconsumo contro Facebook. A sei mesi dallo scoppio dello scandalo dei dati Cambridge Analytica, e con oltre 28.000 aderenti, Altroconsumo (associazione italiana di consumatori senza fini di lucro) ha notificato oggi l’atto con cui si avvia formalmente l’iter giudiziale del procedimento.


L’organizzazione contesta al social network la violazione della privacy e la mancata trasparenza delle informazioni al consumatore al momento della registrazione, come rilevato anche dall’Antitrust che ha aperto un procedimento.

Per chi non lo sapesse Cambridge Analytica è stata una società di consulenza britannica che combinava il data mining, l’intermediazione dei dati e l’analisi dei dati con la comunicazione strategica per la campagna elettorale. La società ha dichiarato la bancarotta a causa dello scandalo di Facebook in cui era stata travolta.

Altroconsumo chiede un risarcimento di oltre 285 euro per ciascun aderente per ogni anno di registrazione a Facebook per i danni subiti: il mancato guadagno del consumatore per lo sfruttamento economico dei dati personali da parte di Facebook e per l’indebito utilizzo di informazioni riservate e dei dati sensibili per finalità commerciali.

Come partecipare alla class action contro Facebook e ricevere il risarcimento

Per essere dalla parte di Altroconsumo e cercare di ottenere il risarcimento da Facebook occorre lasciare il proprio numero di telefono QUI, come firma digitale di consenso alla petizione. Firma la petizione anche tu!

Lo scandalo dati per Facebook nel frattempo non si arresta. È recente la notizia di un nuovo data breach che ha coinvolto almeno 50 milioni di utenti. Secondo un’inchiesta dell’Indipendent il “bottino” di quell’intrusione sarebbe già in vendita sul dark web a una cifra che varia da 3 a 12 dollari.


Altroconsumo ha inviato una diffida al social network dove chiede chiarimenti su una condotta che si reitera a danno dei consumatori.  L’organizzazione chiede al social network di conoscere quanti sono gli utenti coinvolti in Italia e nell’Unione europea e descrivere come intende rimediare alla violazione dei dati personali. L’obiettivo ultimo è ottenere un risarcimento a tutte le vittime del data breach.

“È intollerabile che Facebook continui ad avere delle clamorose falle nel sistema di sicurezza della propria piattaforma, dimostrando in maniera sempre più evidente di non riuscire a proteggere i dati dei propri utenti” questo quello che dice il signor Ivo Tarantino (Responsabile relazioni esterne di Altroconsumo) “La nostra organizzazione è impegnata sul fronte della protezione dei dati e della tutela dei diritti dei consumatori in rete.

Oggi la nostra azione contro Facebook prende sempre più corpo, anche alla luce dell’ultimo data breach”. Voi cosa ne pensate? Ci darà Facebook il risarcimento? Nel dubbio vi invito nuovamente a firmare la petizione qualora non l’abbiate ancora fatto.


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