Il progetto di ricerca europeo WASP punta a rendere smart anche oggetti di uso comune. Presto cerotti, bende e pannolini potrebbero diventare “oggetti intelligenti“, capaci in futuro di monitorare i parametri vitali. Il segreto? La stampa di circuiti elettrici su carta.
Il progetto WASP (Wearable Applications enabled by electronics Systems on Paper) inizierà nel 2019 e durerà circa 3 anni. Parteciperanno al progetto europeo una serie di comunità scientifiche di tutto rispetto: università europee (Institut Català de Nanociència i Nanotecnologia, Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne, University of Manchester, università di Tor Vergata) e industrie come Quantavis ed Essity (l’azienda che produce i fazzoletti Tempo). A coordinare il tutto troviamo l’università di Pisa.
L’obiettivo è “semplice”: rendere intelligenti una serie di oggetti di uso quotidiano grazie alla stampa di circuiti elettronici direttamente su un tipo speciale di carta. Oggetti come cerotti, bende e pannolini potrebbero diventare capaci di misurare glicemia, pressione arteriosa, pH, ecc. Oltre alla creazione, il progetto prevede pure l’idealizzazione di un piano per la produzione industriale degli oggetti intelligenti.
L’ecosostenibilità è un altro dei dei punti cruciali del progettoWASP: solo nel 2016 sono state generate più di 44 milioni di tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, e questo numero sembra destinato a crescere. Dunque è indispensabile immettere sul mercato oggetti elettronici che possono facilmente essere riciclati, con impatto nullo sull’ambiente.
Oggetti intelligenti: Il segreto? La carta
Come ci spiega Gianluca Fiori, professore presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’università di Pisa, per potere attuare ciò è necessario sviluppare una nuova tecnologia: la stampa di circuiti elettrici su carta.
Puntiamo a rivoluzionare l’elettronica flessibile e indossabile sviluppando una nuova tecnologia per la stampa di dispositivi elettronici e circuiti su carta: un substrato flessibile, pieghevole, biodegradabile ed economico, compatibile con la produzione industriale su scala.
E voi, cosa ne pensate degli oggetti intelligenti?